PROPOSTA DI LEGGE: Risanamento contabile di banche e dello stato senza oneri per lo stato

Il “Debt Equity Swap”


Ecco una proposta di Legge
per il risanamento contabile di banche
attraverso il “Debt Equity Swap”


Contributo scientifico redatto dal Prof. Dott. Franz Hörmann,
Professore di contabilità presso l’Università di Scienze Economiche di Vienna


Il „Debt Equity Swap“ rappresenta la trasformazione di “debiti” risultanti nel bilancio (Debt) in una partecipazione diretta del creditore nell’impresa del debitore (Equity), e viene abitualmente praticato nell’esecuzione di insolvenze di imprese economiche reali (soprattutto da banche oppure da paesi industrializzati nei confronti delle nazioni di recente industrializzazione), vedasi p. es. wirtschaftslexikon24.com oppure su google „Debt Equity Swap“.

Il Debt Equitiy Swap rappresenta l’ultimo scalino nell’esproprio dell’economia reale da parte dell’economia finanziaria, quando un credito simulato viene trasferito in una quota di proprietà, per mezzo di “Fiat Money” privo di valore (denaro che viene “creato” e mai “prestato”).


I. Preambolo: La cosiddetta insolvenza degli stati nazionali:


Per una serie di motivi logici, riportati nelle seguenti considerazioni, gli stati nazionali non potranno mai diventare “insolventi” (nonostante i tentativi della lobby delle banche):

1. Lo stato nazionale in qualità di legislatore
Se lo stato nazionale funge da legislatore, lo stesso (come ente collettivo di diritto pubblico) è al di sopra del diritto commerciale, e quindi anche del diritto fallimentare, e pertanto le relative leggi non sono applicabili allo stesso.
2. Lo stato nazionale in qualità di impresa di diritto commerciale
Se invece gli stati nazionali venissero considerati come imprese commerciali (nel qual caso sia il diritto commerciale che quello fallimentare troverebbe applicazione), bisognerebbe porre le seguenti domande:
a. Chi è il vero legislatore che emana le regole in materia del commercio e del diritto fallimentare, e in che modo questi è legittimato (democratico o in quale altra maniera?)
b. Se gli stati nazionali avessero lo status di imprese di diritto commerciale, la popolazione sarebbe il loro personale. In caso di fallimento però, il personale ha sempre lo status di creditore e mai quello di debitore. Bisognerebbe quindi ricercare i proprietari giuridici delle imprese (statali) di diritto commerciale che devono assumere la responsabilità per ottemperare alle richieste del personale (della popolazione, in qualità di parte dei creditori). Provvedimenti di austerità in ogni caso colpirebbero il personale, e quindi i creditori e non i debitori (i proprietari giuridici delle imprese di dritto commerciale, che firmano come stati nazionali).


II. Risanamento bancario contabile senza utilizzo di entrate tributarie:


Il risanamento contabile di imprese economiche reali (p. es. mediante trasformazione di un credito bancario in una partecipazione della banca nell’impresa), si svolge semplicemente con la cancellazione della registrazione del credito (lato del dare) e con l’aumento del capitale netto, dello stesso importo (della partecipazione della banca, lato dell’avere):

Debito bancario a versamento banca (capitale netto)

La contabilizzazione viene eseguita con i seguenti tre passaggi:

1) Perdita sul credito:

Costi a crediti
= Accorciamento di bilancio

2) Chiusura del “deposito a vista” (= debito) nel bilancio

Debiti nei confronti di clienti a sopravvenienza attiva
= scambio di passività

3) Fondo di dotazione della moneta circolante (creata)

Dotazione riserva a garanzia per la moneta circolante*
= conto di destinazione del reddito d’esercizio

Il passo (2) rappresenta proprio il Debt Equity Swap, attraverso il quale l’importo di moneta bancaria in questione si trasforma in moneta intera (un titolo di debito bancario diventa proprietà del cliente della banca ovvero dello Stato in rappresentanza della popolazione).

Rappresentazione nel bilancio:

Attività Passività

– Credito (1) – capitale netto

(2) – debito + capitale netto


III. Formulazione di una (bozza di) Legge :


L’attuazione legislativa (nella relativa legge che regolamenta il sistema creditizio o bancario) potrebbe essere formulata come segue:
§ XY Risanamento bancario contabile

(1) Nel caso che una banca ovvero un istituto di credito debba ammortizzare più di x% di crediti in quanto inesigibili, un importo di pari valore relativo a “debiti verso clienti”, alla fine dell’anno deve essere sciolto come introito straordinario. Contemporaneamente questo importo deve essere inserito nel bilancio come riserva a destinazione stabilita (Fondo di dotazione della moneta circolante riserva; ted. Umlaufsicherungsrücklage), nell’ambito del conto di destinazione del reddito d’esercizio. Questo nuovo capitale netto, in effetti, è proprietà (parziale) dello stato ovvero dei clienti della banca.

Questa semplice regolamentazione risolve contemporaneamente i seguenti problemi:

1) Nessuna banca potrà mai più riportare perdite a causa di “perdite su crediti”, in quanto, sul lato opposto del bilancio, vengono sciolti come introiti, i depositi bancari rimborsabili a vista; in questa maniera il costo della perdita sul credito viene annullato per l’intero importo.
2) Il rischio di credito della banca si reduce quindi a “zero”.
3) Pertanto, a partire da tale data, le banche non hanno più motivo per negare la concessione di crediti oppure di chiedere garanzie spropositate.
4) Lo stato, attraverso le perdite sui crediti (e la posizione di capitale netto “Fondo di dotazione della moneta circolante” (Umlaufsicherungsrücklage) che viene creata di conseguenza), acquisisce una partecipazione e potere di codecisione nella banca (anche e soprattutto in relazione alla concessione di crediti ovvero eventualmente anche nella “creazione di denaro da reddito base”).
5) Per attuare tutti questi passaggi (risanamento bancario + abbassamento del rischio di credito a Zero + partecipazione dello stato nelle banche) non è necessario neanche un cent di denaro proveniente da entrate fiscali. L’unica cosa, di cui avremmo bisogno, sarebbe dunque una nuova legge che rendesse possibile tale operazione.


Per ulteriori informazioni, contattare:


Il presente documento (più una lettera ed un dossier) sono stati consegnati in Sudtirolo a:

 

  • tutti i Sindaci e Comuni della Provincia di Bolzano,
  • al Presidente e a tutti i membri del Consiglio Provinciale di Bolzano,
  • all’Agenzia delle Entrate,
  • al Prefetto,
  • ad altri enti ed associazioni di categoria.

Consigliamo di fare lo stesso in ogni altra provincia italiano, in modo che tutti possano comprendere che i problemi possano essere risolti:

 

  1. in maniera non traumatica,
  2. senza l’aumento della pressione fiscale
  3. ed evitando la svendita di beni demaniali.

Scaricati qui il dossier: Lettera aperta per i politici


*) Dotierung Rücklage an Rücklage zur Umlaufsicherung

Paul Kircher