Aspetti giuridici in materia di creazione monetaria
da parte di banche private
Dal dossier per Giudici e Avvocati (vedi download sottostante) si evince che la pretesa di una banca legata ad un credito – la quale a sua volta prende origine da una mera espansione dello stato patrimoniale (voce contabile: crediti verso clienti a debiti verso clienti [c.d. Forderung an Verbindlichkeit]) – non è, né giuridicamente fondata, né vincolante.
Se la giurisprudenza volesse dar seguito a questa nuova opinione (consigliamo la lettura del dossier per comprendere gli istituti e concetti giuridici sottostanti), cosa che sarebbe solo coerente in riferimento agli elementi in essa dedotti, ne conseguirebbe, che in poco tempo si assisterebbe ad un collasso dell’intero nostro sistema bancario.
Ovviamente un tal evento darebbe luogo ad un considerevole problema sistemico, da cui scaturirebbe facilmente il caos sociale. Pertanto il collasso dell’attuale sistema e la conseguente destabilizzazione collettiva sono da evitare ad ogni costo.
Le banche però non hanno motivo per disperarsi: esistono strumenti semplici ed efficaci per convertire il sistema monetario in maniera assolutamente indolore. Una soluzione è stata presentata in occasione della seconda conferenza stampa (“Sdebitamento degli Stati e delle banche senza impiego di fondi fiscali: Debt Equity Swap [= la conversione dei debiti in capitale] – rettifiche contabili da effettuare in caso dello stato d’insolvenza di una banca”).
http://humaneconomy.it/deutsch/entschuldung-von-staaten-und-banken-ohne-steuergelder/
I vantaggi del “Debt Equity Swap”:
- I debitori non sarebbero condannati ed esecutati in caso d’inadempimento delle loro obbligazioni (es. stato d’insolvenza); non perderebbero le proprie garanzie (es. garanzie reali).
- I creditori della banca non dovrebbero temere un’eventuale perdita dei propri depositi perché nei loro confronti il Debt Equity Swap è del tutto inoperante.
- La banca stessa avrebbe modo di continuare la propria attività e vedrebbe addirittura incrementato il proprio patrimonio netto. La disciplina sul diritto di proprietà di questo capitale sarebbe però da riformare da parte del legislatore. Sembra preferibile propendere per un’attribuzione di questo capitale al patrimonio pubblico/statale. In questo modo lo Stato / Ente territoriale potrebbero demandare l’attività gestionale e di controllo a dei rappresentanti pubblici, membri all’interno degli organi amministrativi bancari. Infine, in caso di superamento di una certa soglia, la banca stessa dovrebbe essere statalizzata in toto. Successivamente, la banca, attraverso la voce contabile “cassa a capitale proprio” (o meglio attraverso un’espansione dello stato patrimoniale”, c.d. Bilanzerweiterung), potrà generare denaro (o altri mezzi di pagamento) dal nulla come capitale di base che sarà inserito nel ciclo monetario come “moneta positiva”.
- L’operazione, dunque, non indebolirebbe nemmeno il sistema bancario.
- Lo Stato e i cittadini non dovrebbero più adottare e sostenere costose misure di salvataggio di banche private, dovute ad inadempimenti nel rapporto di credito, ma diverrebbero proprietari delle banche. Queste ultime potrebbero creare dal nulla strumenti di pagamento sotto forma di “moneta integra – c.d. Vollgeld” o “moneta positiva”, da inserire nel ciclo economico, e senza necessità d’interessi e trattenute fiscali. Questa moneta positiva potrebbe essere impiegata come capitale monetario di base e sarebbe inserito nel ciclo attraverso investimenti di servizio pubblico. In questo modo si eviterebbe il procurement del capitale di base presso istituti bancari privati, che è aggravato da interessi e dall’anatocismo.
- L’Unione Europea non sarebbe più necessitata ad azioni di salvataggio in favore di Paesi eccessivamente indebitati e banche sull’orlo del fallimento.
Chi desiderasse leggere il dossier con tutta la documentazione annessa, può scaricarlo qui in formato PDF: Dossier-Giudici
Se dovesse realizzarsi questo cambiamento sistemico, le banche passeranno ad una “nuova” forma esercizio del credito. In un sistema con “moneta integra” o “moneta positiva” le banche concedono il credito sulla base degli effettivi depositi reali dei risparmiatori che costituiscono dei valori positivi.
Sarebbe auspicabile che questo processo si sviluppi ulteriormente. Esistono già progetti per sistemi monetari, i quali rendono addirittura superfluo ogni forma di esercizio del credito, per esempio il c.d. “InfoMoney”, di Prof. Dott. Franz Hörmann (sito in lingua tedesca: www.informationsgeld.info). In questo sistema la moneta si manifesta soltanto in una mera cifra priva valore. Dunque, i fenomeni d‘inflazione e deflazione non sarebbero più sussistenti, e neanche gli interessi, le tasse e tutte le altre innumerevoli misure per regolare il mercato. Il “denaro” è generato al momento della realizzazione di un prodotto ed è, successivamente, distrutto al momento del consumo di quest’ultimo. Il vantaggio consiste nel fatto che nessun “denaro” è mai messo in circolazione e, pertanto, qualsiasi misura di controllo delle somme monetarie (interessi bancari, fisco, ecc.) diverrebbe superflua. Inoltre, con la “moneta informativa” (InfoMoney), non si creerebbe mai una concorrenza dovuta ad una limitata o troppo scarsa quantità di moneta in circolazione. Preme sottolineare che le banche, anche in un tale sistema economico, ricopriranno comunque degli importanti ruoli e funzioni (visita il sito in lingua tedesca: www.zukunftsbanken.eu).
Preme inoltre ripetere quanto già enunciato: non intendiamo condannare le banche o i banchieri. I dipendenti bancari svolgono nei confronti dei loro clienti un importante servizio di consulenza, sempreché quest’attività sia eseguita in maniera trasparente ed etica (la mera speculazione e l’imbroglio dei clienti conducono anche nell’attuale sistema gravi perdite e disguidi).
Il problema sta nella “frode sistemica”, che prende il suo corso al momento della generazione monetaria priva di valore sottostante. Gli effetti derivanti da tale “frode sistemica” non sono riconosciuti e profondamente compresi dalla collettività, questo perfino al culmine di un collasso finanziario. Restano inoltre all’oscurità le conseguenze economiche e sociali che, alla fin fine, sono dirette contro la dignità dell’uomo. Questo sistema monetario è abbagliante e manipola la maggior parte delle persone. Attraverso ingente flusso informativo mediatico stiamo assistendo ad un sovraccarico collettivo di notizie irriflesse e prive di connessione coerente e logica. Questo tipo d’informazione, infine, crea più confusione che chiarezza. Soltanto una minima parte della popolazione comprende queste dinamiche e, approfittando di questa “confusione generale”, ne ricava vantaggi puramente personali, mettendo tuttavia a rischio la pace sociale e globale. Queste circostanze compromettono l’intera collettività sociale e riteniamo, dunque, essenziale trovare una via d’uscita da un siffatto sistema, in cui questa “frode sistemica” non trovi più luogo. Esistono una serie di approcci ed alternative, sta a noi realizzarle in piena autoresponsabilità.